AMICO ALBERO story

Tutto è cominciato durante Gaia, la Fiera della Città Possibile nel settembre 2006: parecchie persone, dopo aver partecipato ad un incontro su “Potatura e cura di alberi e arbusti in città”, tenuto da Marco Vettorazzo, fitosanitario della Regione, hanno chiesto di approfondire l'argomento. Così l'Ecoistituto del Veneto ha organizzato nei mesi successivi una serie di incontri e alla fine un gruppetto persone (Luca Mamprin, Marco Busso,Nicola Andriollo e Michele Boato) hanno deciso di dar vita ad una associazione per difendere gli alberi di Mestre, e non solo, e diffondere la cultura del verde in città.
Ben presto i partecipanti sono diventati decine e decine, si è stilato un programma di lavoro, uno statuto si è deciso il nome “AmicoAlbero” (inventato da Nicola) e il logo: un albero con una mano aperta per tronco (disegnato da Raffaella Venier, non a caso grafica di professione).
- Luca, che dopo un mese diventerà presidente dell'associazione, propone subito di cercar di salvare il piccolo parco di via Pio X, dove il Comune vuole far costruire all'impresa Guaraldo dell'immobiliare Marinese un condominio da 7 piani progettato dall'architetto Caprioglio (che, per ironia, è anche Presidente dei Parchi di Mestre...) in cambio dell’acquisto e demolizione da parte di Marinese del negozio di Cel-Ana costruito negli anni 50 a ridosso della torre civica.
Si tengono incontri pubblici per diversi sabati mattina e si raccolgono, grazie soprattutto ai banchetti al mercato di Alessandro Checchin) ben 5.200 firme di residenti a Mestre che chiedono al Comune di salvare il parco, preziosissimo per il centro di Mestre, e di dare in cambio a Marinese qualcuno dei tanti immobili che il comune ha messo in vendita, per esempio la ex Cassa di Risparmio di via Einaudi.

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